Tra i torrenti che si gettano nella Dora nel territorio di La Salle, il più importante in termini sia di portata che di continuità è il Lenteney, torrente che sgorga ai piedi del Paramont.

Esso è alimentato dal ghiacciaio (roége), dai numerosi nevai che ricoprono i fianchi di questa montagna e dal Monchette. Le sue acque, sempre limpide, si riversano in cascate rumorose e spumeggianti nel vallone di Là-Haut e sono arricchite da un torrente secondario che scende da Lussé e Boitton, dopo aver irrigato i prati di Leseney.

TorrentiProseguendo il loro corso, attraversano i létze di La Joux, dopo aver formato la piccola e caratteristica cascata del forno. Sotto Lazey, precipitano attraverso il dar nelle gole di Monfalcon (Monfarcon) e prima di gettarsi nella Dora, nei pressi del ponte di Villair, formano delle cascate molto suggestive che i viaggiatori possono ammirare dalla statale, arrivando sul ponte. Sono le Cascate di Derby, conosciute e fotografate da tutti i turisti e gli amanti dei paesaggi valdostani.

Cinquanta metri sopra la Dora, è ancora visibile un vecchio ponticello di pietra: esso attraversa il torrente, opponendosi alle acque tumultuose che precipitano dalle rocce, e nei periodi in cui si sciolgono le nevi o durante i grossi temporali, sparisce, inghiottito e soffocato dalla schiuma polverosa dell'acqua che cade.

Nella stessa direzione, scorrono altri tre torrenti di minore importanza, le cui acque servono a irrigare le campagne della pianura di Derby: il torrente Tzanton che dai piedi della Tour Ronde (2.565 m), seguendo i confini di Avise, costeggia i mayen di Crétaz e Veullotta e si getta nella Dora vicino al ponte di Equilivaz; il torrente Tillac o Dar che nasce dalle pendici del Mont Valletta (2.523 m) e, dopo aver alimentato le sorgenti di alcuni piccoli mayen nelle radure della foresta, precipita nel dar alle spalle del borgo di Derby; infine, il torrente Pisson o della Tina, che si getta nella Dora nei pressi di Epinel.

Nell'altro versante della Valle, troviamo il torrente Grande Eau o Colombaz. Esso nasce nel vallone di Bonalé, ai piedi della Grande Rochère, dove raccoglie l'acqua proveniente dai nevai delle montagne della zona; prosegue nella Comba di Planaval, dove riceve il magro tributo del torrente Pissorio, che scende da Les Ors, unisce le sue acque a quelle del piccolo torrente del vallone di Chambave, si riversa nelle gordze molto profonde a monte della frazione di la Ruine, sbocca nella pianura e si accheta nelle acque della Dora, poco lontano da Morgex.

Le acque di questo torrente sono meno abbondanti e più irregolari rispetto a quelle del Lenteney, poiché non sono alimentati dai ghiacciai che, sulla sinistra orografica della Dora, sono praticamente inesistenti. In passato, tuttavia, esse hanno provocato gravi danni nelle campagne di Villair e La Ruine, a causa di trombe d'acqua molto abbondanti sulla montagna.

Il torrente Echarlod, che taglia in due le campagne del pianoro di La Salle, avrebbe tutte le carte per essere citato tra i torrenti importanti se solo non gli mancasse una delle caratteristiche principali di un torrente di montagna: avere acqua in abbondanza quando la campagna ne ha bisogno. Il torrente riceve la sua poca acqua, insufficiente per dissetare il terreno, dalle coste del monte Falita e da alcune scarse sorgenti che incontra lungo il suo corso. Seguendo un solco diritto e assai profondo, divide in due le distese erbose di La Salle e termina la sua corsa senza gloria nelle acque della Dora, vicino al piccolo oratorio di Santa Barbara sulla statale, sotto il grande ponte di cemento armato su cui passa l'autostrada per il Monte Bianco.

La zona attraversata dal torrente, da Favrey alla Dora, ha cambiato completamente aspetto: il profondo solco scavato a suo tempo nelle campagne è stato riempito con il materiale pietroso recuperato durante la costruzione delle due gallerie dell'autostrada sotto le frazioni di Villair e Chabodey tra il 1992 e il 1994. La poca acqua rimasta è stata incanalata.

Il torrente Golleon, tra Châtelard e Lacroix-des-prés, ha la stessa portata del precedente. Esso è alimentato da alcune fontane ai piedi della collina che hanno avuto il merito di fornire acqua potabile al primo acquedotto costruito nelle frazioni del pianoro e nella veulla.

Un tempo, questo piccolo torrente provocò grandi danni lungo il suo corso, nell'area della barée vicino a La Clusaz e Ruinettes. D'altronde, la barée prende il nome proprio dagli sbarramenti di pietra, costruiti non si sa quando per limitare i danni causati dall'acqua. Il nome Ruinettes, deriva chiaramente dalle rovine provocate dalle piene del torrente. Il terreno della zona sinistrata è formato da grandi quantità di materiale ammassato in mucchi di pietre - meurdzée - visibili ancora oggi.

A questo proposito, si racconta che durante i conflitti dell'epopea napoleonica, un certo numero di uomini della collina seguirono l'imperatore attraverso l'Europa. Per ricompensarli dei loro servizi, Napoleone assegnò a ognuno di loro un pezzo di terra del lo plan e precisamente, dell'area della barée, abbandonata dai legittimi proprietari subito dopo la piena del torrente. Per questa ragione, in questa località, le proprietà (campi e vigne) sono suddivise in piccoli fazzoletti di terra più o meno uguali, che talvolta non arrivano a misurare neppure cento metri quadrati. La leggenda si è dimostrata provvista di fondamento poiché ho visto con i miei occhi alcune lettere che un certo Plat Pantaléon e suo fratello inviarono ai loro genitori: le lettere risalgono al 1812 e provengono dalla Grande Armata di Napoleone che, ai quei tempi, combatteva in Spagna.

Nel 1565, il torrente uscì dal proprio letto provocando gravi danni e interrompendo la strada per Morgex: i responsabili della comunità di La Salle si rivolsero al loro Sovrano, pregandolo di autorizzare i sindaci a eleggere un mandatario che dirigesse i lavori di riparazione della strada, con facoltà di infliggere ammende a coloro che avessero rifiutato di prendere parte ai lavori.

Nel 1750, una petizione dello stesso tipo fu indirizzata all'autorità regia, al fine di ottenere l'aiuto necessario per ristabilire la viabilità lungo la strada provinciale, spezzata in due all'altezza del sentiero - oggi strada - che la collegava alla frazione di La Clusaz. "L'acqua, la terra e la ghiaia avevano invaso i campi e le abitazioni di tale Cassien Joseph Plat e tale Ambroise Beneyton", affittuari di proprietà che la curia possedeva nella zona.

Un altro piccolo torrente scende da Charvaz a Villaret ed è noto con diversi nomi: Pison o Pissoir - per la scarsa quantità d'acqua che scorre nel suo letto - torrente del Croù o del Villaret o di Goutteroules.

Sulla destra orografica della Dora, merita di essere ricordato anche il torrente La Bouìa. Il corso d'acqua nasce dall'alpeggio di Plan Rançon (Plan-Ran'hon), sopra Morgex, ai piedi della Becca Poignenta, e si getta nella Dora in regione Gonlair (Gonléi), dopo aver diviso il Bois-du-Ban e aver così segnato i confini tra i due comuni di La Salle e Morgex. Gli ultimi duecento metri del suo letto sono stati canalizzati e il suo corso scompare sotto i lavori per l'autostrada, davanti al Marais di Morgex.

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