I valichi per la Francia e la Svizzera fanno sì che la Valle d'Aosta sia da sempre considerata un luogo di passaggio. La parte della regione che tuttavia risentì maggiormente di questa situazione, a causa del transito continuo di eserciti di ogni tipo che, di ritorno dalle campagne militari o diretti verso nuovi campi di battaglia, lasciavano dietro di sé tracce dolorose del loro passaggio, fu proprio la Valdigne.

A più riprese, nel corso dei secoli, l'economia e la vita sociale della comunità di La Salle risentì notevolmente degli effetti di questa sua condizione.

La prima invasione documentata dalle cronache di quel periodo fu quella dei Francesi nel 1690-1691, durante la guerra tra il re di Francia Luigi XIV e il Duca di Savoia Vittorio Amedeo II, che commise l'errore di firmare un trattato di alleanza con gli stati nemici della Francia.

Il reggimento del Monferrato inviato dal Duca nel 1690 per rafforzare i posti di guardia ebbe un comportamento assai riprovevole e si rese colpevole di saccheggi e distruzioni. In effetti, quando salì a La Thuile, lasciò il borgo di La Salle in pessimo stato.

Monumento ai soldati di La Salle morti in guerra

Nel 1691, i Francesi occuparono a loro volta il borgo e il Villair per dieci giorni. Quando se ne andarono, portarono via molti ostaggi e li rinchiusero nel castello di Chambéry, da cui qualcuno riuscì però a fuggire. "Un ufficiale di nome Lepage e 200 dragoni, di ritorno da La Thuile, si recarono nelle campagne sulla sponda destra della Dora per saccheggiare le abitazioni di Laval (La-Haut) dietro La Salle, dove alcune persone si erano rifugiate con quanto erano riuscite a portare via da casa. I soldati si appropriarono di tutto e costrinsero quelle stesse persone che avevano derubato a portare il bottino".

Nel 1691, circa 6.000 soldati dell'esercito francese invasero la regione, dando alle fiamme prima Pont-Serrand a Saint Joseph, quindi La Thuile, Morgex, La Salle, i villaggi di Le Pont e Les Champs. Molte abitazioni di La Salle furono totalmente bruciate o distrutte… "A causa degli incendi appiccati dai Francesi… furono feriti 113 abitanti di La Salle … Morgex e La Salle apparvero molto danneggiate, quasi irriconoscibili, dopo che i Francesi le distrussero e incendiarono nel 1691" (De Tillier).

Nel 1694, durante la permanenza dei soldati dei reggimenti del re di Savoia, gli abitanti di La Salle dovettero sopportare per mesi la presenza delle truppe… Nonostante i due ospedali allestiti nel capoluogo e a Croix-des-Prés, i soldati ammalati costrinsero la gente a rimanere in casa e impedirono loro di andare a raccogliere il fieno e il grano abbandonati nelle campagne.

Stando a quanto indicato nel verbale della visita pastorale del 1 maggio 1693, i soldati francesi depredarono quasi tutte le cappelle della parrocchia: Morgex riuscì a salvare una campana, nascondendola "maliziosamente" in paese; l'altare di Châtelair fu totalmente spogliato delle sue decorazioni e la campana fu portata via; a Château, il Signore di Avise riuscì a salvare una campana portandola nella sua dimora. La stessa sorte toccò alle cappelle di Challancin, Arbetey, Les Cours e Chabodey. La cappella che tuttavia subì i danni maggiori fu quella dei Penitenti, nel borgo.

Nel 1793, a La Salle, furono allestiti un ospedale militare e un cimitero per i soldati uccisi nei conflitti che ebbero luogo in Savoia durante la guerra dichiarata dai repubblicani al re di Sardegna. Anche in quell'occasione, i soldati occuparono la Cappella dei Penitenti.

Nel 1794, i Francesi perpetrarono altre distruzioni (Duc IX; 109), ma questa volta la chiesa di La Salle fu rispettata, grazie "all'abile condotta di questa parrocchia, indottrinata dai notabili del paese. All'arrivo dei Francesi, l'intera popolazione si riunì nella piazzetta attigua alla chiesa. Alla gente fu chiesto se si trattasse di un giorno di festa o di mercato, ma a entrambe le domande la gente rispose negativamente. Per quale motivo, dunque, tutte quelle persone erano riunite in piazza anziché lavorare od occuparsi delle proprie faccende? Per il piacere di vedere i soldati, risposero. Avrete sete, continuarono, il nostro vino è a vostra disposizione. Che strana gente, dissero, tanta onestà e tanta diffidenza. Non osarono saccheggiare la chiesa".

La storia del nostro paese non riporta altri fatti straordinari accaduti in questi luoghi. Tuttavia, non possiamo ignorare il contributo del comune di La Salle durante le due ultime grandi guerre: quella del 1915-1918 e quella che si concluse nel 1945. Il paese ha voluto ricordare i numerosi bambini "morti per la patria", poiché è a loro che "dobbiamo tutta la nostra riconoscenza: se oggi abbiamo una vita migliore, nella libertà e nella democrazia, è grazie al loro sacrificio supremo". Il bel monumento elevato nella piazza del paese nel 1923 (inaugurato nell'aprile dello stesso anno) e spostato nel Parco della Rimembranza, di fronte all'antico municipio, al termine della seconda guerra mondiale, ci ricorda l'enorme sacrificio che l'Italia chiese alle nostre famiglie.

La guerra del 1915-1918 fu sentita e vissuta in maniera ancora più forte: in quasi tutte le famiglie furono "mobilitati" dei bambini e il prezzo pagato fu molto elevato.

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