Descrizione

Il nome del paese
Non conosciamo l'origine del nome La Salle, nome con cui è noto questo comune della Valdigne che per noi è lo pi jouli de tcheut le pai d'Ouha e che abbiamo avuto la fortuna di avere come culla alla nostra nascita.
Secondo qualcuno, il nome risalirebbe all'epoca in cui i Salassi abitavano la Valle d'Aosta e ne avevano fatto il loro borgo principale.
Secondo altri, il nome Sala deriverebbe dal termine celtico manoir, casa nobiliare di campagna (Canonico Bérard), e il borgo moderno non sorgerebbe nello stesso luogo in cui sorgeva l'antica Sala.
Nell'opera intitolata Aperçu sur le Valdigne par un vaudan dello storico Benjamin Favre, originario di La Salle, si legge che al termine dell'epoca romana, "a seguito delle calamità che infierirono sulla Valle e che ne decimarono gli abitanti, alcune famiglie provenienti dalla Svizzera attraverso il Colle di Serena, si insediarono nella regione; a La Salle, secondo alcuni anziani abitanti del paese, i Boveron, i Treboux e i Baptendier erano di origine svizzera ed erano venuti a coltivare le terre di quei pochi proprietari sopravvissuti all'epidemia; i nuovi lavoratori furono dunque chiamati in base alle attività cui si dedicavano: i Boveron erano bovari e possedevano buoi da traino, i Treboux avevano tre buoi e i Baptendier battevano il grano".
Nel corso degli anni, il nome del nostro paese - La Sola in patois - ha subito varie trasformazioni: i primi documenti in latino riportano il nome Sala fin verso il 1600. Con la diffusione della lingua francese - tra la fine del XVI secolo e l'inizio del XVII - il paese diventa noto come La Sale. Dalla fine del XVII secolo fino ai primi anni del XIX, prende il nome attuale. A partire dal 1935, dopo la separazione da Morgex e la scomparsa della Valdigna d'Aosta, il comune prende il nome di Sala Dora, su imposizione del regime fascista. Il nome La Salle viene attribuito al comune nel 1945, dopo la fine della guerra.

I Villaggi
Oggi le frazioni potrebbero essere definite come un insieme di microcomunità che compongono la grande comunità della parrocchia.
Vista sulla chiesa parrocchiale di DerbyLa loro origine risale alla notte dei tempi, ossia a quando i nostri avi, trovata un'ansa nel terreno possibilmente al riparo dal vento e non troppo lontano da una sorgente d'acqua o da un torrente, iniziarono a costruirvi le loro case, avendo cura di farlo su terreni poco redditizi in termini agricoli, per lasciare il maggior spazio possibile ai prati e ai campi da cui traevano il loro sostentamento.
Per poter condurre un'esistenza autonoma, i villaggi disponevano di tutto ciò che poteva essere utile per soddisfare le esigenze di una piccola comunità: un mulino sulle sponde del ruscello, una fontana in mezzo alle case, un forno dove cuocere il pane tutto l'anno, un lavatoio pubblico, una latteria, una scuola e poco lontano, una cappella con il suo campanile sul tetto.
Anche le abitazioni erano organizzate in modo tale da poterci vivere a lungo senza dover dipendere dagli altri. Esse erano provviste di artze, dove veniva conservato il grano, di fienili per il foraggio del bestiame, di cantine, dove veniva conservato il formaggio sui tabléi, di doille per il burro fuso, di barili (bohe) per il vino, di goeille per la carne in salamoia. Le forme di pane nero venivano riposte nelle soffitte sui raheléi, al riparo dai topi, mentre le saucisses e i boudins formavano invitanti ghirlande in locali sufficientemente aerati.
Naturalmente, si tratta di memorie del passato che riflettono la vita di un tempo. I giovani non hanno avuto la possibilità di vivere nel clima in cui vivevano queste piccole comunità, con le loro gioie e i loro dolori. Oggi è cambiato tutto e le case, sebbene siano forse più belle e comode, non sono più il "meijoun de tcheu no".

I villaggi di La Salle sono:
Beauregard
Beillardey
Chabodey
Chafferon
Chaffieron
Chaffiery
Challancin
Charvaz
Château
Châtelard
Cheverel
Chez-Borgne
Cottin
Cré
Croix-des-Prés
Derby
Echarlod
Ecours
Grassey
La Fenêtre
Le Champ
Le Pont
Lenteney
Les Places
Les-Arbety
Morge
Moyes
Prarion
Remondey
Villair
Villaret
Villarisson

La popolazione
Alla data del 31 dicembre 2011, la popolazione di La Salle è di 2100 abitanti, dei quali 193 sono cittadini stranieri.
Già nei secoli scorsi, La Salle era una delle parrocchie più grandi della Valle d'Aosta, benché in termini di popolazione e non di estensione territoriale.
Le frazioni che la compongono sono molto numerose - tra grandi e piccole sono 32 - e sono sparse nella grande collina e nel lo plan. In generale, esse hanno subito le conseguenze dello spopolamento della montagna e le case delle grandi famiglie del passato sono vuote o sono state vendute a stranieri che le hanno rimesse a nuovo.
In questi ultimi anni, il capoluogo (veulla), che già in passato era piuttosto esteso, si è sviluppato in modo impressionante verso le frazioni di Les Cours e Entre-la-Sola a monte e verso Le Pont a valle.
Fare paragoni con il passato è sempre molto interessante ed è con questo scopo che si riportano le liste integrali, redatte dal parroco canonico Maquignaz J.B. Esse si riferiscono al 1790, ma non includono la parrocchia di Derby e le sue frazioni, che all'epoca contavano circa 400 anime.
La differenza tra la situazione attuale e quella del 1790 è talvolta incredibile, soprattutto per quanto riguarda le frazioni di Morge, Charvaz, Villarisson, Favrey, Croix-des-prés, Les Cours, ecc.
In base agli ultimi dati forniti dagli uffici dell'amministrazione regionale per il 1994, si ritiene che la popolazione della parrocchia di La Salle consti di 1467 persone residenti. Se si sommano ai 269 abitanti della parrocchia di Derby, la popolazione totale del comune sale a 1736 abitanti.
Nel 1790, il comune constava di 2052 anime, pertanto si è avuta una diminuzione pari a 316 persone. Occorre poi ricordare che un certo numero di sallereins e numerose persone provenienti da varie regioni italiane hanno la residenza a La Salle, ma vivono altrove. Questo aspetto accentua ulteriormente la differenza tra i due momenti storici. Il progressivo spopolamento ha colpito soprattutto le frazioni situate nelle parti più alte della collina, dove le vecchie case delle antiche grandi famiglie locali, molto ambite da Milanesi, Torinesi o Genovesi, hanno cambiato proprietario, sono state ristrutturate e sono abitate solo per pochi mesi durante il periodo delle vacanze estive. Vista la facilità con cui possono essere raggiunte dalle grandi città, esse sono spesso occupate anche durante i fine settimana.

Le montagne
Le montagne che circondano La Salle e fanno parte del suo territorio non sono molto alte, ma sono particolari e creano una corona molto interessante e varia.
A nord-ovest, la Grande Rochère, con i suoi 3.326 m di altezza, fa da vedetta e da scudo contro i venti del nord alle cime dei valloni di Planaval e di Chambave. Arrampicandosi lungo le pendici scoscese e rocciose (da cui deriva il nome in patois Gran Rotzée) della montagna, dopo una camminata lunga ma senza particolari difficoltà e dopo aver attraversato le conche di Planaval e Bonalé, è possibile arrivare in cima. Da qui, se la giornata è bella, è possibile vedere la pianura e la città di Torino.
Sulla sinistra orografica della Dora, è la montagna più alta di La Salle, ma a causa dell'esposizione a sud, i suoi nevai non riescono a fornire per tutta la stagione l'acqua necessaria all'irrigazione delle campagne della grande collina e del pianoro.
Attorno alla Grande Rochère sono disposti, come dame di compagnia e paggi rispettosi, l'Aiguille di Chambave (3.067 m), l'Aiguille di Bonalé (3.201 m), l'Aiguille di Malatrà (3.141 m), l'Aiguille di Artanavaz (3.071 m), l'Aiguille del Gran Créton (3.071 m) e l'Aiguille del Creton de midi (2.945 m). Queste cime separano le terre di Morgex, La Salle e Bosses dalla Val Ferret di Courmayeur.
Veduta delle montagne da La SalleSulla destra orografica della Dora, di fronte alla Grande Rochère, in fondo al vallone di Lazey, si erge il Paramont (in patois Proumoù), vetta appartenente al massiccio del Ruitor. La sua cima sfiora i 3.300 metri e spunta bianca e rotonda dalla foresta nera dell'envers. I fianchi sono ricoperti da uno spesso strato di nevi perenni che alimentano le sorgenti del torrente Lenteney. Il Paramont è circondato da molte altre cime meno elevate: il Monghette (3.043 m), il Lussé (3.055 m) e più lontano, la Becca Poignenta (2.827 m), che sovrasta il pianoro di Morgex e La Salle e che, grazie alla posizione centrale, consente a chi giunge in vetta di ammirare l'intera Valdigne.
Più in basso, si trova la Croix du Foillet (2.293 m). Nella relazione di Philibert Arnod si legge che "nel 1694, i passaggi dell'intera Diocesi di Aosta (1691-1094) erano fortificati da argini di pietra che andavano dalla Dora fino alla cima del monte Gabriel (?)" (Dall'Archivium aug. I - 1968).
Non possiamo esimerci dal citare cime meno importanti, come la Testa di Serena (2.830 m), la Testa dei Fra (2.818 m), la Punta Falita (2.623 m) e la Court di Bard (2.261 m), che delimitano i confini con la valle di Vertosan sopra Avise. Nell'envers, invece, ricordiamo la Tour du Tignet (2.976 m) sul confine con Avise; il Mont Valletta (2.523 m), il Mont Broillat (2.357 m) e il Chanté Colmet (2.427 m), nel vallone sopra Lazey.

Il clima
Se si considera l'altitudine di La Salle e la sua vicinanza ai ghiacciai del Monte Bianco e del Ruitor, non si può certo sperare in un clima più mite.
L'altezza del fondovalle varia tra gli 800 m del ponte di Equilivaz, dove inizia il comune di La Salle, e i 900 m della frazione di Chez-Borgne, ai confini con il comune di Morgex. Il capoluogo (veulla) è già a 1.000 m e la maggior parte delle frazioni si trova a l'adret, a partire da 1.200 m fino ai 1.630 m di Morge, la frazione più alta della parrocchia. L'unica frazione situata a l'envers è quella di Chabodey.
L'esposizione a sud del capoluogo e delle diverse frazioni della collina e i vari massicci che li circondano, come il Mont Cormet, il Col di Liconi, la Grande Rochère, il Col Serena, la Punta Falita e il Court di Bard, li proteggono dai venti del nord e dalla vento gelido dell'ovest. A questo aspetto, occorre aggiungere il fatto che, in un certo senso, le distese boscose dell'envers bloccano e assorbono la bise che soffia dai ghiacciai. Sono dunque queste le ragioni all'origine del privilegio di cui godono i sallereins e i turisti che ogni anno tornano a La Salle, per cercare riposo e aria pura.
L'inverno non è tra i più rigidi, la primavera è profumata e luminosa, l'autunno è ricco di frutta e l'estate è calda e piena di colori.
Tra i luoghi più riparatati (i regiuài) di questo comune ricordiamo le frazioni di Moras, ai piedi della collina di Charvaz, Croix-des-prés, Châtelard e Clusaz, riparate dal monte su cui sorge Château.




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