- Home >
- Cultura e territorio >
- Territorio
- > La chiesa
I lavori per la sua costruzione iniziarono verso la fine dell'aprile 1846. In quella data, fu posata solennemente la prima pietra e fu incisa la scritta "Denuo constructa a fundamentis excepta in prima parte absidis, tertio idus maii (12 maggio), sub ep. aug. A. Jourdain, sub parocho L. C. Gérard can. eccl. cathedralis, testibus Rev. P. Carolo Gelin capucino et J. Pantaleone Favre e loco Salae loci rectore - 1846 - L. C. Gérard can. Salae curatus". (Ricostruita dalle fondamenta, ad eccezione della prima parte dell'abside, il 12 maggio. Il vescovo di Aosta mons. A. Jourdain e il parroco di La Salle L. C. Gérard canonico della Cattedrale, in presenza dei testimoni rev. Padre Charles Gelin cappuccino e Jean Pantaléon Favre di La Salle, rettore del luogo - 1846 - L. C. Gérard).
Alcuni dati tecnici: il progetto fu realizzato da un certo geometra Bocca; l'esecuzione dei lavori fu affidata ai capomastri Filippo Franchini e fratelli di Aosta e con loro fu conclusa una convenzione che prevedeva una spesa di circa £ 40-50.000, a carico della chiesa, del comune e dei parrocchiani. All'epoca non erano previsti contributi da parte dello stato. La lunghezza interna dell'edificio sacro, dalla porta al coro, è di 25,50 m mentre la larghezza è di 12,25 m; la lunghezza del coro sopraelevato di pochi gradini è di 11,50 m; l'altezza della volta della navata centrale è di 12,80 m mentre quella della cupola sul coro è di 22 m. Le fondamenta dei muri hanno uno spessore di 2 m e sono a 4 m di profondità sotto terra.
La sacrestia - 7 m di lunghezza e 6 m di larghezza - è stata realizzata nel 1845, mentre il grande armadio che possiamo vedere ancora oggi è stato realizzato da artigiani di La Salle dei quali non si conosce il nome.
L'altare maggiore, realizzato da Giacomo Marsaglia di Torino, costò £ 4.500. Il costo totale per la realizzazione dell'opera ammontava a £ 54.415,14 e fu coperto dai fondi della chiesa e delle cappelle, da un contributo straordinario del comune e dalle offerte della popolazione. La nostra bella chiesa è la testimonianza più evidente della fede che animava i nostri avi.
Negli altari secondari delle navate laterali furono deposte le reliquie di San Clemente, San Paolo, San Vittorio e Santa Giocondina.
L'altare del Grande CrocifissoAll'interno, contro l'abside in fondo al coro, sul grande altare, si trova il magnifico quadro realizzato dal pittore P. De Giorgis, dell'Accademia Reale delle belle arti di Torino. Il dipinto raffigura l'Immacolata Concezione della Vergine Maria: ai suoi piedi sono dipinti San Carlo Borromeo e Santa Teresa d'Avila. L'opera fu donata alla chiesa di La Salle da re Carlo Alberto nel 1848 e a lui, il canonico C. Gérard, parroco e poeta, dedicò una breve composizione in cui si dice che... "il popolo di La Salle, umilmente prosternato, benedirà per riconoscenza... l'artista che lo ha realizzato, il re che lo ha donato...".
Le decorazioni furono realizzate dai fratelli Avondo di Varallo e ritoccate, nel 1913, da G. Comoglio. Gli affreschi che ornano le pareti del coro, la cupola e la volta della navata sono opera del pittore Stornone.
Il vescovo di Aosta, mons. André Jourdain, consacrò la nuova chiesa il 17 agosto 1847, con una cerimonia grandiosa cui parteciparono la popolazione della parrocchia, gran parte del clero della diocesi e alcuni ecclesiastici della Tarantasia. Nel Feuille d'Aoste n. 16 del 30 agosto 1847 - il giornale locale - la relazione sulla festa termina con la frase... "La cerimonia iniziò verso le sei del mattino e si concluse solo un'ora dopo mezzogiorno".
Da allora, questo monumento voluto e realizzato dalla fede dei parrocchiani di La Salle, spinti dallo zelo e dal coraggio del loro pastore, parroco e canonico Clément Léon Gérard, domina con la sua facciata imponente e maestosa l'intero borgo e attira l'attenzione di tutti i viandanti che percorrono la strada della Valdigne.
Nel 1856, la chiesa fu dotata dell'organo "Vegezzi Bossi" che ancora oggi abbiamo il piacere di ascoltare, nonostante le numerose riparazioni e modifiche subite nel corso di questi lunghi anni, come l'aggiunta del motore elettrico per fornire aria alle canne e i vari lavori di revisione generale.
Nel 1880, fu necessario mettere le chiavi alle due navate laterali; i due piccoli lampadari risalgono al 1885; il quadrante luminoso dell'orologio del campanile, che consente di vedere l'ora anche di notte, è del 1907; il dipinto del Beato Innocenzo V fu collocato sul portone secondario a nord nel 1900.
Nel 1913, il parroco canonico E. Visendaz fece eseguire altri lavori, come per esempio gli affreschi sulla facciata (del pittore Stornone), la decorazione interna rifatta da G. Comoglio e le riparazioni sugli altari laterali ad opera dello scultore Cengo. Risalgono a questo stesso periodo anche uno dei lampadari, il rifacimento del tetto e l'acquisto delle due statue di San Francesco e San Giuseppe.
Oggi, la nostra chiesa può vantare tutta la sua bellezza e la sua dignità, in quanto è stata interamente risistemata: il tetto è stato rifatto, la facciata è stata ridipinta, le parti di legno e di marmo del pavimento sono state rimesse a nuovo, i vecchi banchi sono stati sostituiti con quelli nuovi e la cuspide del campanile è stata rivestita di laminato di rame. Nel 1990, dietro l'altare maggiore, è stato realizzato un piccolo museo di arte sacra nell'intento di raccogliere, proteggere e mostrare ai visitatori tutti gli oggetti liturgici che appartengono alla parrocchia (ornamenti, statue di legno, antichi messali, croci, calici, ecc.) e sono salvati dalle mani dei ladri. Nel coro è stato disposto un altare "rivolto verso il popolo", come previsto dalle disposizioni liturgiche dell'ultimo Concilio. Il vecchio altare maggiore, un po' fuori moda, viene utilizzato come semplice tabernacolo ed è sormontato dalla magnifica tela con cornice dorata raffigurante la Concezione, donata da re Carlo Alberto.